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Play 2019 – The Golden Ghost

Nello scorso articolo, in cui facevamo una sintesi della Play 2019 abbiamo accennato al fatto che durante i tre intensi giorni di fiera siamo riusciti a provare una ventina di nuovi giochi – una piccolissima parte delle tante novità presenti. Nella scelta dei giochi da provare, abbiamo cercato di diversificare quanto possibile fra i titoli più semplici, adatti anche a bambini dai 3-4 anni, a titoli adatti a famiglie, fino a giochi appena un po’ più impegnativi, ma comunque dalle regole non eccessivamente complicate.

Terminata la fiera, abbiamo provato a stilare una nostra personalissima classifica di gradimento e a scegliere il gioco che, fra quelli provati, ci ha più divertito. I criteri adoperati sono stati molto semplici: ognuno di noi poteva indicare i giochi che più gli erano piaciuti. Democraticamente, ogni voto sia dei bimbi che dei genitori, aveva ugual peso. In questo modo, sono emersi i titoli che sono stati in grado di coinvolgere e divertire un po’ tutte le età, ossia i bimbi come gli adulti: ciò che è, in fondo, proprio il concetto di gioco per famiglie. Per ufficializzare la cosa abbiamo coniato un premio nuovo di zecca, il “Golden Ghost”, ossia il Fantasmino d’Oro, assegnato… da noi quattro.

The Golden Ghost - Davide Press

Prima di procedere però con la nostra personalissima “premiazione”, ci piace menzionare nel suo insieme la bella linea di prodotti della Djeco, in grado di proporre un’offerta diversificata che va dai giochi pensati per più piccoli, a giochi che, pure mantenendo un insieme di regole semplici ed intuitive, sono indirizzati anche ad un pubblico più adulto.

The Golden Ghost - Stand Djeco

Abbiamo provato diversi loro giochi, e a me, personalmente, è molto piaciuto Twisty, un gioco astratto da 2 a 4 giocatori in cui i pezzi (davvero belli, in legno) si muovono secondo la mossa del cavallo degli scacchi.

The Golden Ghost -Twisty della Djeco

 

The Golden Ghost

Alla fine però sono emersi due titoli che hanno messo tutti d’accordo (mamma, papà ed entrambi i bambini).

Il primo titolo è  8BitBox  edito da Mancalamaro: un gioco da tavolo da 3 a 6 giocatori con una confezione ispirata alle consolle di videogiochi anni ’80, con la quale è possibile giocare a diversi “mini giochi”.

The Golden Ghost - Assegnazione a 8BitBox

La scatola base contiene dei pezzi che potranno essere usati in tutti i mini giochi (da menzionare i bellissimi joypad in cartone con cui i giocatori scelgono contemporaneamente e segretamente le loro mosse), mentre ciascun mini gioco introduce dei suoi propri pezzi speciali – segnalini, plancette, eccetera. Ogni minigioco è contenuto in una scatola più piccola a forma di cartuccia di videogiochi stile Atari. La confezione comprende 3 “cartucce” – ossia 3 giochi – Pixoid, Outspeed e Stadium. Noi abbiamo avuto modo di provare i primi due.

The Golden Ghost - Partita a 8BITBOX

In Pixoid, ispirato a Pacman, un giocatore deve scappare in un labirinto cercando di non farsi catturare dagli altri giocatori. Chi scappa parte con 0 punti e accumulerà punti in base al numero di turni in cui riuscirà a “sopravvivere” senza essere catturato. Gli inseguitori invece partono con 12 punti che si riducono ad ogni turno che passa senza acchiappare chi scappa.

In Outspeed, i giocatori si inseguono in una corsa di astronavi, avendo in dotazione una certa quantità di segnalini carburante. Ad ogni turno si hanno a disposizione 2 o 3 scelte possibili che consentono, fra le altre cose, di spendere carburante per avanzare più o meno velocemente, di ripristinare il carburante speso, di prendere dei gettoni bonus che permettono di eseguire delle mosse speciali per rallentare o bloccare gli avversari.

Insomma 8BitBox è un gioco molto divertente che ha conquistato subito tutta la famiglia –  e che in più sollecita/solletica i giocatori ad inventare i propri minigiochi in stile “retrogaming” da integrare con i 3 già inclusi nella confezione.

Oltre a 8BitBox, l’altro gioco fra quelli provati che è piaciuto a noi tutti colpendoci sia per le sue regole semplici ma profonde sia per la componentistica è “Jurassic Snack”, edito da Playagame. Lo abbiamo giocato in un tavolo dimostrativo nella versione “XL”, con degli spettacolari pupazzetti giganti.

The Golden Ghost - Jurassic Snack

Si gioca in due giocatori: ciascuno parte con un set di quattro dinosauri erbivori disposti su altrettante caselle di una scacchiera che rappresenta una foresta. In tutte le altre caselle si dispongono, coperte, delle tessere “albero”. Al margine della scacchiera si trovano due T-Rex. Al proprio turno ciascun giocatore esegue due mosse consecutive. Ogni mossa consiste nel muovere un proprio dinosauro a scelta in linea retta fino ad incontrare una tessera albero. Il giocatore allora scopre la tessera albero, la prende e ne applica gli effetti descritti: ad esempio, mettere in gioco un nuovo dinosauro, eliminare due tessere a scelta dalla plancia, mettere in gioco il T-Rex, muovere un proprio dinosauro su una qualunque casella vuota, muovere il T-Rex su una qualunque casella vuota, eccetera. Inoltre, le tessere prese hanno un valore di 0, 1, 2 o 3 punti.

The Golden Ghost - Partita a Jurassic Snack

Se un T-Rex è in gioco, il giocatore anziché muovere un proprio dinosauro può scegliere di muovere il T-Rex: il T-Rex non scopre tessere albero ma “mangia” gli altri dinosauri.

Se un giocatore riesce a mangiare tutti i dinosauri avversari, vince immediatamente la partita. Altrimenti, non appena terminano le tessere albero, il gioco finisce e i giocatori passano a contare i punti mostrati sulle tessere prese: chi ha più punti vince.

In breve, Jurassic Snack è un gioco tattico da 2 giocatori che dura meno di 10 minuti, semplice da giocare ma non banale da padroneggiare.

 

In conclusione

8BitBox (Edizione Mancalamaro, da 3 a 6 giocatori) e Jurassic Snack (Edizione Playagames, da 2 giocatori) si aggiudicano “ex aequo” il nostro personalissimo Golden Ghost.

Altri giochi provati si sono dimostrati davvero validi e indicati fra i preferiti da l’uno o l’altro di noi: il merito dei due titoli sopra descritti è stato proprio quello di riuscire nel difficile compito di coinvolgere e divertire tutti noi, nonostante le “notevoli” differenze di età, dal figlio di 6 anni fino al papà di… qualche anno in più 😉

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