I giochi cooperativi - gioco di squadra
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La gestione emotiva della sconfitta nel gioco. I giochi cooperativi.

In famiglia, può capitare che alcuni bambini, sebbene interessati a giochi che hanno un insieme di regole strutturate, mal tollerino la competizione insita nel gioco stesso e in particolare la determinazione di un unico vincitore. Questi bambini, pur avvicinandosi a questo tipo di giochi, potrebbero allontanarsene ben presto perché non in grado di gestire la frustrazione da sconfitta.

 

Le tipologie di giochi

Nei giochi dove la componente della fortuna non è solo predominante sulle altre, ma è l’unica componente (ad esempio la tombola o il gioco dell’oca) i bambini / giocatori non hanno alcun tipo di scelta e l’esito della loro partita, la vittoria oppure la sconfitta, è determinata esclusivamente da elementi casuali del gioco, indipendenti dalla loro volontà. La mancanza di scelte possibili può aiutare il bambino a gestire la frustrazione in caso di sconfitta, in quanto egli può dire a sé stesso e agli altri “è stata solo sfortuna”. Tuttavia giochi di questo tipo, non introducendo alcun tipo di scelta, possono risultare poco stimolanti per il bambino e non sviluppare alcuna abilità.

Inoltre, alcuni bambini potrebbero sentirsi comunque frustrati, e incapaci di gestire la propria frustrazione, anche in questo tipo di giochi.

Un passo avanti è quello costituito da giochi in cui la componente dell’alea, ossia la fortuna, si mescola in grado maggiore o minore ad un numero più o meno limitato di scelte che il bambino può fare. In questo caso un bambino potrebbe gestire la frustrazione derivante da un’eventuale sconfitta, anche se dovuta a scelte non ottimali nelle strategie di gioco, “incolpando” per così dire la sfortuna, ossia quella parte di gioco dipendente da risultati aleatori e dunque non controllabili.

Partita a scacchi

In giochi invece in cui gli elementi aleatori si riducono o si annullano a favore di scelte controllate dai giocatori, la gestione della sconfitta diventa più complessa e problematica. In giochi senza alea come la dama o gli scacchi, una sconfitta non è imputabile ad altri che a sé stessi, ed il bambino deve essere, per indole o perché “educato” in tal senso, capace di prenderla sportivamente e di vivere l’esperienza della sconfitta come uno stimolo per migliorarsi e migliorare il proprio gioco (ovviamente, divertendosi).

 

I giochi cooperativi – le caratteristiche

Per bambini che mal gestiscono o che vivono come divertimento ma anche come stress situazioni che, seppure nell’ambito ridotto del gioco, introducono comunque elementi di competizione, una buona soluzione possono essere i cosiddetti giochi cooperativi. In questi giochi le scelte sono comuni a tutti i giocatori e la sfida è introdotta dal gioco stesso. In altri termini: si batte il gioco (o si viene battuti), ma tutti insieme. Se si vince, tutti hanno vinto, e come squadra si può esultare per il risultato raggiunto. Se si perde, si perde tutti insieme, e la delusione della sconfitta è mitigata comunque dal “mal comune, mezzo gaudio”.

Equilibrio tra i giocatori giochi cooperativi

I giochi cooperativi hanno dunque più possibilità di essere “accettati” da quei bambini che non sopportano l’aspetto della competizione nei giochi. Detto questo, è importante prestare attenzione a due aspetti molto importanti con cui confrontarsi in alcune tipologie di questi giochi:

– La comunicazione. Alcuni giochi cooperativi possono prevedere nelle loro regole elementi di gioco (carte, tessere o altro) la cui conoscenza è appannaggio solo di alcuni giocatori. In tal senso le scelte sono sì condivise, ma in caso di sconfitta un bambino potrebbe essere “incolpato” dagli altri per non aver condiviso con gli altri in modo chiaro le informazioni in suo possesso, o per non aver effettuato delle buone scelte.

– Giochi cooperativi in tempo reale (ossia in cui le azioni di gioco avvengono in tempo limitato, definito da un timer o da una clessidra, scaduto il quale i giocatori hanno perso). Anche in questo caso, in caso di sconfitta della squadra, un bambino potrebbe essere incolpato per non essere stato abbastanza rapido a giocare.

Viceversa, giochi cooperativi dove gli elementi di gioco sono noti a tutti i giocatori e questi possono discutere e decidere insieme apertamente le scelte possibili, minimizzano il rischio che qualcuno, in caso di sconfitta, addossi la colpa su uno o più giocatori. Purtuttavia, poiché nei giochi cooperativi le scelte sono comunque condivise e l’esito della partita dipende dalle scelte fatte insieme, può accadere comunque che durante il gioco qualche scelta non sia fatta all’unanimità, per una difformità di valutazione o di visione della strategia ottimale. Anche in tal caso, un risultato negativo può portare qualcuno a recriminare asserendo che le scelte fatte “decise dagli altri” hanno portato alla sconfitta.

 

Gioco di squadra

Nei giochi cooperativi, la presenza mista di adulti e bambini non è in sé né giusta né sbagliata. Un adulto può aiutare i bambini, suggerendo alcune scelte, ma deve porre attenzione a non “prevaricare” su di loro. In una famiglia dove padre e/o madre giocano ad un gioco cooperativo con i propri figli è auspicabile che tutti insieme si discuta apertamente di come affrontare le sfide del gioco senza che nessuno “imponga” le proprie scelte sugli altri.

I giochi cooperativi - gioco di squadra

In conclusione, qualunque gioco che introduca degli elementi di scelta nei giocatori li “responsabilizza” rendendoli artefici (in parte o del tutto) del proprio “destino ludico”, ossia della vittoria o della sconfitta. E’ necessaria una certa dose di maturità nel bambino per accettare sportivamente la cosa.

Per i bambini che hanno maggiore difficoltà ad accettare un’eventuale sconfitta, un gioco di tipo cooperativo può essere una buona scelta. Va comunque tenuto presente che anche questo tipo di gioco richiede, per quanto esposto sopra, una certa dose di sportività da parte del bambino.

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