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“Papyrus”… decifrando geroglifici!

Misteriosi Geroglifici da decifraredossier riservati che il Direttore del Museo Egizio in persona vi ha affidato e con i quali aumenterete ancora di più fama e gloria… tutto questo è “Papyrus” (2-4 giocatori, età 8+, durata c.a. 20 minuti), gioco di carte di Fun Factor Game Studio, fresco vincitore del premio “Gioco Inedito 2022” promosso da Lucca Crea e da dVGames e realizzato in partnership con il Museo Egizio di Torino.

“Papyrus”: componenti e scopo del gioco

Il gioco si compone di 20 carte “Frammento”, che mostrano sequenze di 3, 4 o 5 simboli geroglifico; quattro mazzi di 20 carte “Geroglifico”, in 4 colori – ciascuna raffigurante un simbolo geroglifico (ci sono 8 simboli diversi). Un set di carte Dossier che raffigurano speciali condizioni da realizzare.
Scopo del gioco è quello di fare il maggior numero di punti, conquistando le Carte Frammento (ciascuna vale da 4 a 8 punti), prendendo carte Geroglifico (1 punto a carta) e realizzando con le proprie prese le condizioni delle nostre 2 arte Dossier (che valgono dai 4 agli 8 punti).

Come si gioca a “Papyrus”

Ad inizio partita ogni giocatore sceglie un colore e prende il mazzo di 20 carte Geroglifico corrispondente che mischia e mette coperto davanti a sé. Si mischia il mazzo delle 20 carte Frammenti, e lo si mette coperto al centro del tavolo: se ne scoprono 4 che si dispongono in fila. Si mescolano poi le carte Dossier: ogni giocatore ne prende due che guarda e tiene coperte davanti a sé. Infine, ogni giocatore pesca dal proprio mazzetto 4 carte Geroglifico a comporre la sua mano iniziale di carte.

Al proprio turno di gioco ciascun giocatore ha 3 azioni a disposizione, da eseguire nell’ordine:

1) (azione facoltativa) – Giocare una carta qualunque della propria mano sopra una delle 4 carte Frammento. Poi ripescare una carta dal proprio mazzetto.

2) (azione obbligatoria) – Giocare una o più carte sotto una delle 4 carte frammento. Poi ripescarne altrettante dal proprio mazzetto, riportando la propria mano a 4 carte. E’ l’azione principale del gioco. Le carte Geroglifico vanno giocate nella stessa sequenza indicata sulla carta Frammento. Se ad esempio la carta frammento mostra in ordine “Gufo”, “Piede”, “Sacerdote”, sotto di essa andranno giocate scoperte carte Geroglifico che mostrano ciascuna questi tre simboli, in ordine: prima un Gufo, poi il Piede, poi il Sacerdote.
Ne posso giocare quante voglio, purché i simboli corrispondano. Posso in alternativa giocare una sola carta coperta, che vale come “jolly” (ossia rappresenta qualunque simbolo).

3) (azione facoltativa) – Giocare una carta coperta accanto al proprio Dossier – questa carta finisce nel mazzo prese a fine partita. Questa azione può essere fatta al più due volte durante tutta la partita.

Da notare che la seconda è obbligatoria, ossia il giocatore di turno deve sempre giocare almeno una carta dalla propria mano sotto uno dei 4 frammenti. La prima e la terza sono invece facoltative. Da notare anche che dopo ciascuna azione si ripescano carte dal proprio mazzetto per riportare la mano a 4 carte.

Se al termine dell’azione 2 una carta Frammento è completa, ossia vi sono state giocate sotto tutte le Carte Geroglifico coi simboli raffigurati sulla stessa, questa viene assegnata e la prende chi ha giocato più carte Geroglifico sotto il frammento (in caso di parità, chi ha giocato dopo). Se c’è un secondo classificato, questo guadagna come premio le carte giocate dal 1° classificato sotto il frammento. L’ultimo classificato infine prende in premio tutte le carte giocate sopra il frammento. E’ possibile che un giocatore sia secondo e anche ultimo (prende entrambi i premi); è anche possibile essere sia primo che ultimo (succede quando un frammento è stato completato da un unico giocatore) guadagnando così sia la carta Frammento che eventuali carte Geroglifico giocate sopra il frammento.
Il turno poi passa al giocatore successivo in senso orario.

Il gioco prosegue fin quando un giocatore, al termine di un’azione, non riesce a riportare la sua mano a 4 carte, perché il suo mazzetto di pesca si è esaurito. A quel punto il gioco termina immediatamente e si passa a controllare i punti fatti: le Carte Frammento prese (valgono da 4 a 8 punti), le Carte Geroglifico prese (1 punto a carta) e i Dossier (da 4 a 8 punti), questi ultimi a condizione che le condizioni richieste siano state soddisfatte.
Vince chi ha più punti (in caso di parità chi ha fatto più punti con le sole Carte Frammento).

Cosa abbiamo imparato giocando: consigli strategici

Le regole del gioco non sono molte e si imparano in pochi minuti.
Imparare a giocare bene invece è un’altra faccenda, e richiede diverse partite per cogliere tutte le possibili strategie.
Nelle prime partite cercavamo solo di ottenere le maggioranze per prendere quante più Carte Frammento possibile (valgono da 4 a 8 punti). Ben presto ci siamo però accorti che arrivare primi non sempre è utile: a volte si può scegliere strategicamente di arrivare secondi (che, ricordiamo, ci fa guadagnare le carte giocate dal primo giocatore) se gli obiettivi delle nostre carte Dossier richiedono prese di Carte Geroglifico – e in alcuni casi addirittura ultimi, magari per guadagnare una determinata carta giocata sopra il frammento che ci serve per il completamento di un Dossier. A volte una buona giocata ci fa essere sia secondi che ultimi, in modo da prendere entrambe.

La prima azione, che è facoltativa e che consiste nel giocare una carta sopra un frammento, può essere utile sia per ripescare una carta (sperando in una buona pesca che ci dia più gioco nell’azione successiva), sia quando ho la certezza di arrivare ultimo su un frammento, e quindi di guadagnare la carta che io stesso ho giocato.
Anche la tempistica relativa alla terza azione (facoltativa) di conservare una carta della propria mano sotto le nostre Carte Dossier, è importante: utilissima per completare quei Dossier che richiedono condizioni sulle Carte Geroglifico prese. Il problema è che si tende a farlo tardi nella partita, perché si aspetta a vedere che carte Geroglifico si riesce a conquistare prima di giocare la carta mancante al completamento di un Dossier con la terza azione. Il rischio è di aspettare troppo, ritrovandosi così a gioco finito, senza averlo fatto.

Verso la fine della partita, è importante anche controllare quante carte rimangono nel mazzo di pesca proprio e degli avversari, e farsi un’idea di quanti turni di gioco restano. Diventa fondamentale soprattutto quando un turno in più servirebbe per completare un Dossier o guadagnare un frammento e si rischia di non fare in tempo. Proprio per questo, qualcuno potrebbe storcere il naso sul fatto che il regolamento indichi che il gioco finisce immediatamente quando un giocatore, dopo aver giocato un’azione, non riesce a riportare a 4 la sua mano di carte in quanto il suo mazzetto si è esaurito. Può accadere dunque che uno o più giocatori si ritrovino ad aver giocato un turno in meno. Nella partite da noi fatte, non ci è sembrato troppo penalizzante. Ad ogni modo, basta concordare ad inizio partita di giocare un numero uguale di turni: per cui, realizzata la condizione sopra descritta di fine gioco, il gioco si chiude al termine del turno del giocatore a destra del giocatore iniziale.

Il regolamento dice poi che è sempre possibile consultare le prese fatte da tutti i giocatori (proprie e degli altri) e gli scarti. All’inizio non ne capivamo il senso. Ma dopo un po’ di partite, ci siamo ritrovati a farci molta attenzione, specie per la realizzazione di alcune carte Dossier (ad esempio quella che richiede di avere 4 geroglifici uguali nelle prese). Per questo abbiamo preso l’abitudine di conservare le carte prese tenendole scoperte e “scalate” in modo da mostrare sempre il simbolo raffigurato.
Notiamo infine che la difficoltà di realizzare alcune Carte Dossier cambia con il numero di giocatori: ad esempio, se si gioca in 2, il Dossier che richiede di avere 4 geroglifici uguali nelle prese è più difficile da completare che nel caso in cui si giochi in 3 o 4.
Insomma, parecchie cose da tenere presente se si vuole giocare bene… Essendo comunque un gioco di pesca di carte, anche un po’ di fortuna non guasta 😉!

Conclusioni

“Papyrus” è indicato da 2 a 4 giocatori: noi l’abbiamo provato diverse volte sia a 2 che a 3 che a 4, e funziona sempre bene. Le partite sono molto veloci, e l’esperienza di gioco è appagante: ci si diverte e lo si riintavola volentieri – noi in un paio di giorni ci abbiamo fatto già una decina di partite.

Il gioco può essere giocato anche con una variante semplificata, senza le carte Dossier (e dunque senza la terza azione), rendendolo così fruibile anche ai giocatori più piccoli, al prezzo di perderne in varietà e profondità. Noi vi suggeriamo senz’altro il gioco completo (Lorenzo, che ha 10 anni, lo gioca senza problemi – e vince pure!).
Complimenti dunque agli autori (Maurizio Giacometti, Dario Massarenti, Matteo Sassi e Francesco Testini, alias il “Fun Factory Game Studio”).
Ricordiamo che il gioco è stato selezionato come vincitore del premio “Gioco Inedito”, che si indirizza a tutti gli aspiranti autori di giochi che non hanno ancora mai pubblicato. Lo scopo di questo premio è proprio quello di dare un’opportunità agli “esordienti” di vedere il proprio gioco sugli scaffali dei negozi, e magari di fare da “apripista” per una possibile carriera nel mondo del Game Design. Il premio esiste dal 2004, e diversi vincitori si sono poi effettivamente affermati come autori di giochi.
Com’è naturale, alcuni anni i giochi premiati sono risultati più interessanti, altri meno.
Questa, ci sentiamo di dire, è stata una buona annata 😊!

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