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“Barbarossa”: un classico… moderno!

Parliamo oggi di un bel gioco per famiglie datato 1988 che vinse in quell’anno il prestigioso “Spiel des Jahres” ossia il premio come miglior gioco dell’anno: si tratta di “Barbarossa”, di Klaus Teuber.

La scatola del gioco Barbarossa retta da Davide e Lorenzo

“Barbarossa” di Klaus Teuber – la scatola del gioco originale

Teuber ha creato quello che è uno dei giochi più noti, presente ormai anche nella grande distribuzione, che è “Coloni di Catan”. In questo suo gioco precedente, “Barbarossa”, appunto, crea con poche regole un intrigante meccanismo che si basa su un elemento molto originale: la plastilina!

Come si gioca a “Barbarossa”?

Ciascun giocatore infatti ad inizio partita sceglie un colore e riceve segnalini del colore corrispondente nonché un blocco di plastilina del medesimo colore. Prima di iniziare il gioco vero e proprio, ciascun giocatore si improvvisa “artista” e modella due oggetti che dispone al centro del tavolo. Scrive segretamente su un foglietto il nome dei due oggetti. Scopo del gioco è cercare di far punti indovinando gli oggetti degli avversari.

Partita a Barbarossa in corso

Partita a “Barbarossa” in corso

Dopodiché i giocatori dispongono i propri segnalini su una piccola plancia esagonale. Al proprio turno il giocatore lancia un dado e muove il suo segnalino sulla plancetta di altrettanti passi:

  • Se arriva sulla casella drago, tutti gli altri giocatori segnano un punto, avanzando di un passo su una plancetta segnapunti.
  • Se arriva sul punto interrogativo, può scegliere uno degli oggetti e fare una serie di domande all’“artista” che l’ha creato per cercarne di capire l’identità. Dopodiché può anche cercare di indovinare il nome dell’oggetto.
  • Se arriva sullo gnomo, può indicare un oggetto e chiederne una lettera al relativo artista (ad esempio l’iniziale, la seconda, l’ultima, eccetera)
  • Se arriva sulla casella smeraldo, ne guadagna uno. Gli smeraldi potranno poi essere usati dai giocatori per muoversi senza tirare il dado: ogni passo costa 1 smeraldo. Il vantaggio ovvio è che i giocatori scelgono dove andare (anziché tirare il dado e rischiare di finire sul drago…).

In “Barbarossa” le domande sono pubbliche – mentre le lettere suggerite così come i tentativi di indovinare e le relative risposte sono segrete (ci si sussurra all’orecchio o si usano dei pezzetti di carta per comunicare).

I giocatori dispongono inoltre di 3 segnalini speciali che possono spendere, anche al di fuori del loro turno di gioco, per chiedere lettere o cercare di indovinare qualche oggetto.

Se un giocatore è il primo ad indovinare un determinato oggetto, avanza di 5 punti sulla plancetta segnapunti. Se un secondo giocatore indovinato quello stesso oggetto, guadagna 3 punti. Un oggetto indovinato 2 volte viene rimosso dal gioco. Ogni volta che un oggetto viene indovinato, lo si “impizza” con un apposito segnalino freccia.

Dettaglio delle figure in plastilina. Alcune con il segnalino freccia, che quindi sono state indovinate, altre no

Durante la partita… alcune figure in plastilina sono state indovinate e segnate con la freccia, altre ancora no.

Quando sono stati piazzati 13 segnalini freccia il gioco finisce e chi ha più punti vince. Un giocatore vince anche se termina il percorso sulla plancetta dei punti prima della 13a freccia.

Fine della partita a Barbarossa con il segnalino del giocatore rosso arrivato alla fine del percorso punteggio

Partita a “Barbarossa” appena terminata. Il giocatore rosso è arrivato a fine percorso ed ha vinto

Scultori misteriosi ma non troppo!

Aiuta essere bravi “scultori”? Sì e no. Perché il gioco oltre a dare punti a chi indovina, premia o punisce anche gli artisti i cui oggetti sono indovinati. Se l’oggetto di un giocatore è tra i primi ad essere indovinato (ossia è troppo facile), il relativo giocatore perde punti. Se al contrario viene indovinato a metà partita, guadagna punti. Ma se viene indovinato fra gli ultimi (ossia è troppo difficile), di nuovo perde punti. E se infine non viene proprio indovinato… perde tanti punti!

Il meccanismo di punteggio di “Barbarossa” fa sì che sia i grandi che i bambini hanno la possibilità di vincere la partita… anche se non sono proprio dei Michelangelo o dei Donatello!

Claudia, Davide e Lorenzo intorno al tavolo a fine partita

Il gioco è divertente, molto originale per l’uso della plastilina (a memoria, è l’unico che conosciamo che la utilizza) e sia modellare gli oggetti che cercare di indovinarli è un vero spasso.

Noi abbiamo la prima edizione del gioco, ormai fuori commercio. Ma ne hanno fatte diverse altre, l’ultima delle quali, edita dalla Kosmos, si chiama “Dohdles!”  o anche “Knätsel?!” (tradotto: “Che cos’è?”).

Se il gioco vi ha incuriosito, qui sotto trovate il link Amazon.

“Dohdles!”: https://amzn.to/2wHRJe2

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