Parliamo oggi di un bel gioco per famiglie datato 1988 che vinse in quell’anno il prestigioso “Spiel des Jahres” ossia il premio come miglior gioco dell’anno: si tratta di “Barbarossa”, di Klaus Teuber.

“Barbarossa” di Klaus Teuber – la scatola del gioco originale
Teuber ha creato quello che è uno dei giochi più noti, presente ormai anche nella grande distribuzione, che è “Coloni di Catan”. In questo suo gioco precedente, “Barbarossa”, appunto, crea con poche regole un intrigante meccanismo che si basa su un elemento molto originale: la plastilina!
Come si gioca a “Barbarossa”?
Ciascun giocatore infatti ad inizio partita sceglie un colore e riceve segnalini del colore corrispondente nonché un blocco di plastilina del medesimo colore. Prima di iniziare il gioco vero e proprio, ciascun giocatore si improvvisa “artista” e modella due oggetti che dispone al centro del tavolo. Scrive segretamente su un foglietto il nome dei due oggetti. Scopo del gioco è cercare di far punti indovinando gli oggetti degli avversari.

Partita a “Barbarossa” in corso
Dopodiché i giocatori dispongono i propri segnalini su una piccola plancia esagonale. Al proprio turno il giocatore lancia un dado e muove il suo segnalino sulla plancetta di altrettanti passi:
- Se arriva sulla casella drago, tutti gli altri giocatori segnano un punto, avanzando di un passo su una plancetta segnapunti.
- Se arriva sul punto interrogativo, può scegliere uno degli oggetti e fare una serie di domande all’“artista” che l’ha creato per cercarne di capire l’identità. Dopodiché può anche cercare di indovinare il nome dell’oggetto.
- Se arriva sullo gnomo, può indicare un oggetto e chiederne una lettera al relativo artista (ad esempio l’iniziale, la seconda, l’ultima, eccetera)
- Se arriva sulla casella smeraldo, ne guadagna uno. Gli smeraldi potranno poi essere usati dai giocatori per muoversi senza tirare il dado: ogni passo costa 1 smeraldo. Il vantaggio ovvio è che i giocatori scelgono dove andare (anziché tirare il dado e rischiare di finire sul drago…).
In “Barbarossa” le domande sono pubbliche – mentre le lettere suggerite così come i tentativi di indovinare e le relative risposte sono segrete (ci si sussurra all’orecchio o si usano dei pezzetti di carta per comunicare).
I giocatori dispongono inoltre di 3 segnalini speciali che possono spendere, anche al di fuori del loro turno di gioco, per chiedere lettere o cercare di indovinare qualche oggetto.
Se un giocatore è il primo ad indovinare un determinato oggetto, avanza di 5 punti sulla plancetta segnapunti. Se un secondo giocatore indovinato quello stesso oggetto, guadagna 3 punti. Un oggetto indovinato 2 volte viene rimosso dal gioco. Ogni volta che un oggetto viene indovinato, lo si “impizza” con un apposito segnalino freccia.

Durante la partita… alcune figure in plastilina sono state indovinate e segnate con la freccia, altre ancora no.
Quando sono stati piazzati 13 segnalini freccia il gioco finisce e chi ha più punti vince. Un giocatore vince anche se termina il percorso sulla plancetta dei punti prima della 13a freccia.

Partita a “Barbarossa” appena terminata. Il giocatore rosso è arrivato a fine percorso ed ha vinto
Scultori misteriosi ma non troppo!
Aiuta essere bravi “scultori”? Sì e no. Perché il gioco oltre a dare punti a chi indovina, premia o punisce anche gli artisti i cui oggetti sono indovinati. Se l’oggetto di un giocatore è tra i primi ad essere indovinato (ossia è troppo facile), il relativo giocatore perde punti. Se al contrario viene indovinato a metà partita, guadagna punti. Ma se viene indovinato fra gli ultimi (ossia è troppo difficile), di nuovo perde punti. E se infine non viene proprio indovinato… perde tanti punti!
Il meccanismo di punteggio di “Barbarossa” fa sì che sia i grandi che i bambini hanno la possibilità di vincere la partita… anche se non sono proprio dei Michelangelo o dei Donatello!
Il gioco è divertente, molto originale per l’uso della plastilina (a memoria, è l’unico che conosciamo che la utilizza) e sia modellare gli oggetti che cercare di indovinarli è un vero spasso.
Noi abbiamo la prima edizione del gioco, ormai fuori commercio. Ma ne hanno fatte diverse altre, l’ultima delle quali, edita dalla Kosmos, si chiama “Dohdles!” o anche “Knätsel?!” (tradotto: “Che cos’è?”).
Se il gioco vi ha incuriosito, qui sotto trovate il link Amazon.
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